<img   width=

deutsch deutsch english english ceskycesky italiano


Leggi la PROPOSTA DI LEGGE GUCCIONE-MIRABELLO che viene attualmente discussa in Consiglio Regionale.


Perchè partorire a casa?


Leggi la nostra PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE che tutela e promuove il Parto Naturale in Calabria.


Leggi lo STUDIO STATISTICO compiuto sulle partorienti calabresi nel 2015.

qualsiasi donna dovrebbe leggere questo prima di entrare in sala parto.
qualsiasi donna dovrebbe leggere questo prima di entrare in una sala parto


Il parto: tutta una questione di testa.


La nascita di Gesù nella grotta: vi professiate cristiani o meno, la Natività è la essenza sacra della nascita come atto di amore che vince la paura e la morte.


Una utile guida informativa dai nostri vicini oltre lo Stretto


La funzione del dolore nel parto.

gruppo facebook cosa vogliamo chi siamo gruppo facebook

Chi siamo?

Siamo Becky e Rocco, siamo sposati da 2 anni, abbiamo una bimba di un anno, Elena, e aspettiamo un secondo figlio che dovrebbe nascere intorno al prossimo luglio, e di cui ignoriamo il sesso. La nostra attuale patria di elezione è Cittanova, una città in provincia di Reggio Calabria, mentre al momento della nascita di Elena ci trovavamo in Inghilterra, paese di origine di Becky. È stato proprio là, in occasione della sua nascita, che è avvenuta in casa assistita dalle ostetriche del SSN, che siamo entrati nel meraviglioso mondo del parto naturale.

Ogni donna possiede nella propria natura la capacità di affrontare il parto in modo sereno, come riferito da alcune partorienti, che in tempi recenti lo hanno vissuto: un'"esperienza mistica", un' "estasi", un "evento sacro", per usare solo alcuni degli aggettivi piu comuni usati per esprimere il difficilmente comunicabile.
Un parto è naturale quando la parte conscia della partoriente si discollega temporaneamente e in tal modo non interferisce troppo con la sapienza innata del suo corpo (la scienza la chiamerebbe "istinto del sistema limbico").
È per questo che molte donne si trovano a disagio a dare alla luce i propri bimbi in un ospedale, attorniate da persone che -per quanto siano amorevoli e umani- sono estranei, che comunicano usando termini tecnici e con un tono piu o meno nervoso, a seconda del tempo a disposizione nel turno di lavoro. Questo è quello che, di routine, in Calabria come in tante altre parti del mondo occidentale, una donna al termine del travaglio incontra recandosi in ospedale: il suo sistema limbico percepisce che quello non è il posto ideale per partorire in sicurezza, mentre il suo ambiente sociale e culturale la costringe a superare razionalmente ("qui il parto è statisticamente più sicuro") questi "istinti" e a farsi coraggio, delegando al personale medico la responsabilità del buon esito del parto: "fatemi partorire". Il personale del reparto maternità nella maggior parte dei casi è costituito da persone magnifiche che credono nel loro lavoro e sacrificano anche tanto del loro tempo privato per il bene delle pazienti, ma... ecco, è uscita fuori la parola chiave: "PAZIENTE".

Un piccolo segreto: la donna incinta non è una persona malata. Anzi, studi scientifici comprovano che durante la gravidanza la donna mette "in pausa" eventuali disturbi fisici o psichici, poichè la natura del corpo in quel periodo è di salvaguardare ad ogni costo la buona riuscita della gravidanza. Qualcosa però cambia quando le persone attorno alla gestante la trattano come se fosse malata. In quel caso se la personalità non è abbastanza forte, e spesso questo è il caso soprattutto fra le gestanti piu giovani, il sistema limbico della donna può avvertire un pericolo vitale, il che può addirittura portare ad aborto spontaneo o a gravi complicanze. È lo stesso istinto per cui se da bambini abbiamo profanato un nido occupato da una nidiata di uccellini implumi, i genitori della nidiata vedendo questo la abbandonavano al loro destino di saccheggio e morte.
Sembra paradossale, che affidandosi all'assistenza di un medico coscienzioso una gestante possa rendere tutto meno facile, ma la sensazione del pericolo (di aborto, di complicazioni, di sofferenza fetale, ecc.) in alcuni soggetti particolarmente sensibili può essere più pericoloso degli effettivi rischi previsti. Perchè il parto è -abbiamo scoperto- una questione di testa.
Niente da fare quindi: una buona percetuale di donne che entra in reparto maternita al termine di una perfetta gestazione fisiologica, per una serie di procedure mediche e ostetriche legate alla prassi ospedaliera, inevitabilmente riceve un irrazionale impulso dal sistema limbico a irrigidire la cervice e a complicare la fuoriuscita. E allora la giusta prudenza del personale medico esige che si compiano determinate azioni per non compromettere il parto, che come un effetto domino partono dalla induzione di travaglio, continuano con la epidurale, e eventualmente portano ad episiotomia, manovra Kristeller oppure, spesso invocato dalla stessa partoriente spaventata a morte, il taglio cesareo.
La gestante andrebbe piuttosto educata a credere nella efficienza del proprio corpo, che sa fare il bene del nascituro meglio del migliore intervento medico. Difficile crederlo però se si vede circondata da persone in camice che si prodigano attorno a lei distesa su un letto. Così viene tracciata la via verso la medicalizzazione del parto.

Siamo contrari agli ospedali e ai medici, quindi? Nient'affatto! No! Il fatto che disponiamo di ospedali efficienti dove chiunque può farsi curare da innumerevoli tipi di incidenti e accidenti è un dono di Dio, ed è giusto che attraverso le tasse queste strutture pubbliche continuino ad aiutare chi ha bisogno, ma il parto è un evento che di per se non ha nulla in comune con un evento traumatico come una operazione chirurgica, o un ricovero d'urgenza in seguito ad un incidente. Il parto è l'evento più naturale e assieme più straordinario che l'essere umano vive, è un atto di amore puro. e se anche questo amore che la donna sprigiona con il parto è accompagnato da dolore, questo dolore è fisiologico, ovvero non serve a mettere in allarme il corpo di un pericolo (di dissanguamento, di assideramento, di ustione o altro), ma piu semplicemente serve ad invitarla a muovere il corpo nel modo piu favorevole alla fuoriuscita incruenta del neonato.

Questi concetti, e molti altri con cui non vorremmo choccarvi troppo tutto in una volta, sono entrati nella nostra vita durante e in seguito alla nascita in casa della nostra prima figlia Elena. Siamo consapevoli che se non avessimo avuto la fortuna di vivere questa esperienza, saremmo forse anche noi fra le schiere di coloro che ci accusano di essere irresponsabili, superficiali o nemici del progresso, solo perchè insistiamo su un diritto di cui tutte le donne godevano fino a pochi decenni fa, cioè di essere assistite nel parto a domicilio da una ostetrica.
Dal nostro punto di vista attuale, possiamo solo fare il possibile nel nostro territorio per rendere consapevoli altre famiglie e altre future mamme di quale grande occasione di progresso umano e spirituale è per la donna il parto fisiologico, che prevede EVENTUALMENTE l'ausilio di tecnici, macchinari di monitoraggio, dottori, ecc., ma NON PRIMA di quando si rivelino REALMENTE necessari.
Siccome tuttavia non siamo professionisti della scienza ostetrica, per migliori delucidazioni vi consigliamo di entrare in contatto con il Collegio delle ostetriche di Reggio Calabria, il Collegio delle ostetriche di Cosenza, il Consultorio familiare pubblico di Melito Porto Salvo, o il Consultorio familiare pubblico di Trebisacce.
Le professioniste attive in questi enti comprendono e appoggiano la nostra esigenza di parto in casa, anche se, temiamo, nessuna fra le ostetriche calabresi con esperienza di assistenza domiciliare potrebbe aiutarci nel parto in casa, poichè 1- Esse si contano in tutta la regione comodamente sulle dita di una mano; 2- la ASP della nostra Provincia non permette (non chiedeteci PERCHÈ...) ad una ostetrica volenterosa che già lavora in un consultorio pubblico di fornirci una prestazione privata assistendo il parto a domicilio. Cosa che secondo le leggi nazionali potrebbe fare, sino ad un tetto di guadagno di 5000 € annui.

TORNA IN CIMA...

SOSTIENI IL NOSTRO PARTO NATURALE IN CALABRIA CON 5 SORDI

Bukolika, il blog bucolico della piana di Cittanova

Partire e partorire a basso consumo

La Scuola di Recitazione della Calabria



CON LA PARTECIPAZIONE DI ....
Per ulteriori infos CONTATTACI all'indirizzo e-mail home-birth@felicitaabassoconsumo.net e/o sul gruppo Facebook "Parto in casa Calabria"

© Rocco Marvaso 2017

powered by pizzeria calcutta